America First by Giuseppe Mammarella

America First by Giuseppe Mammarella

autore:Giuseppe, Mammarella [Mammarella, Giuseppe]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Politica, Universale Paperbacks il Mulino
ISBN: 9788815350398
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2018-09-14T22:00:00+00:00


Non si può escludere neppure il confronto militare, a cui sia l’una sia l’altra parte stanno dedicando crescente attenzione e soprattutto risorse, mai così cospicue in tempo di pace: 611 miliardi nel 2016 gli USA (ma Trump al suo arrivo alla Casa Bianca ha concesso ai militari un’altra cinquantina di miliardi); più di 200 miliardi la Cina, per lo stesso anno.

Il presidente Xi ha riorganizzato a fondo l’esercito rendendolo più efficiente (con la creazione di cinque «teatri di guerra» in sostituzione delle sette regioni militari precedenti), sta combattendo la corruzione e soprattutto ha aumentato il controllo personale, ottenendo la presidenza dello Stato Maggiore.

Sulla carta e dal punto di vista numerico le forze armate cinesi sono quasi il doppio di quelle americane: 2.843.000 contro 1.374.000. Ciò riflette la diversa dimensione della popolazione e i diversi sistemi di reclutamento, obbligatorio in Cina, volontario in USA, ma i numeri non sono che parzialmente significativi, e in ogni caso una guerra futura difficilmente si combatterebbe sul terreno, data la difficoltà di accesso al territorio dei due contendenti. Il teatro di guerra più probabile sarebbe l’oceano Pacifico, oltre naturalmente agli spazi aerei. La marina cinese ha fatto grossi progressi negli ultimi anni, ma quella americana è nettamente superiore per mezzi ed esperienza; mentre per il naviglio leggero la superiorità cinese è piuttosto netta, nel settore del naviglio pesante gli Stati Uniti hanno un vantaggio apparentemente incolmabile (10 portaerei in fase di sostituzione con altre più potenti, contro una cinese, usata a scopi di addestramento) e una decisa superiorità nel settore dei sottomarini a propulsione nucleare.

Largamente superiore per consistenza e specializzazione è l’aviazione americana (13.000 aerei contro i 3.000 cinesi).

Nel settore della missilistica, la Cina dispone di una varietà di modelli a medio raggio e di missili intercontinentali per il trasporto di ordigni nucleari. Satelliti, droni e mezzi per la cyberwar, frutto di un’avanzata tecnologia, sono ugualmente disponibili e di recente costruzione. Il drammatico gap tra le due forze armate esistente, fino a un decennio fa si sta rapidamente colmando e, secondo l’International Institute for Strategic Studies, se gli attuali volumi di spesa continueranno, la Cina potrebbe raggiungere gli USA già tra 15-20 anni. Resta tuttavia difficile ipotizzare una capacità delle forze armate cinesi di lanciare azioni offensive al di fuori di un’area regionale vasta, ma compresa tra l’Asia centrale ai confini con la Russia e il mar Cinese meridionale, dove negli ultimi anni si sono manifestati i maggiori contrasti tra le rivendicazioni cinesi e quelle dei paesi vicini (Vietnam, Indonesia, Filippine e, più a nord, tra Cina e Giappone per le isole Senkaku).

Nel mar Cinese meridionale la Cina ha recentemente completato la costruzione di una serie di isole artificiali dotate di aeroporti e installazioni militari che le darebbero una significativa capacità offensiva nel Pacifico orientale, ma che si possono giustificare anche nel quadro di una strategia difensiva. Il grosso problema della Cina, in caso di conflitto, è quello di mantenere aperti i flussi di traffico e di comunicazione commerciale attraverso l’oceano Indiano, per permettere l’approvvigionamento



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